
Plácido Nápoli, originario di Gangi, è il maggiore agente di Borsa che opera in Argentina
L'arrivo a Buenos Aires negli anni 50 e un passato tra Bankitalia e Banco de Santander, prima di sbarcare al Merval con la propria società. E sulla vicenda Tango-bond avverte: ´Sul nostro lavoro ha influito poco...
In Sicilia ritorna ogni due anni almeno. E ci tiene a dirlo, visto che nel suo studio, al sesto piano di un moderno edificio a Riconquista, nel pieno centro della City finanziaria di Buenos Aires, a due passi dalla borsa ´portena', tutto ricorda un pezzo di quell'isola mai dimenticata e lasciata oltre mezzo secolo fa. Plácido Nápoli, siciliano di Gangi, è il primo agente di borsa in Argentina. Dagli uffici della sua ´Nápoli sociedad de bolsa sa' ha il polso di tutto quello che accade al Merval, il mercado de valores de Buenos Aires, che con 133 società quotate e circa 100 milioni di pesos al giorno di movimentazione (a occhio e croce 35 milioni di dollari Usa) detta i tempi a tutte le piazze borsistiche dell'America latina. E non solo.
Niente male, insomma, per chi nel lontano 1950, a 11 anni appena compiuti, partì dal piccolo comune delle Madonie arroccato sul monte Marone alla volta di quel paese dalle enormi potenzialità di sviluppo e di quel fascino sottile descritto nei temi creoli delle canzoni di Gardel. ´Mio padre Salvatore', racconta con un pizzico di emozione, ´era un muratore, appena tornato dalla guerra. In Sudamerica serviva manodopera specializzata. Era il periodo in cui si cominciavano a costruire grandi infrastrutture: aeroporti, grosse arterie di comunicazione, opere idriche di contenimento. Lui, seppur giovane', ricorda ancora Nápoli, ´nel suo mestiere era davvero bravo. Un autentico maestro. Ricevette una lettera del consolato argentino di Genova, nella quale gli veniva offerta l'opportunità di un lavoro sicuro, a patto però che superasse la cosiddetta ´prova dell'arte', un vero e proprio esame di abilità tecnica a cui venivano sottoposti un po' tutti: muratori, carpentieri, falegnami. Andò bene e dopo due mesi di navigazione, nel febbraio del '48, si ritrovò a lavorare all'aeroporto di Buenos Aires. Un anno dopo lo raggiungemmo anche noi: mia madre Carmela, mio fratello Rosario e io...'.
Ma per Plácido Nápoli il viaggio sulla ´Santa Cruz', la nave che aprì a lui e alla sua famiglia le porte del Sudamerica, doveva essere di quelli che segnano una vita. Anche se a 11 anni è difficile capirlo. Quindi, la scuola, le amicizie, gli affetti. È un tutt'uno, insomma, che si dipana rapidamente. Fino al primo lavoro, a 18 anni appena fatti, come impiegato all'ufficio titoli della Banca d'Italia nella sede di Rio de La Plata. Esperienza breve ma significativa: ´Nel 1960, infatti, vengo assunto come dirigente dal Banco de Santander, sempre nell'ambito del servizio titoli', ricorda con una punta di orgoglio Nápoli. E ha anche le sue ragioni, visto che ad appena 22 anni è il direttore di banca più giovane di tutta l'America latina. Quindici anni con gli spagnoli e poi nel 1975 la grande scommessa: forte di un'esperienza maturata a contatto diretto con il mondo dell'alta finanza decide di andare via dalla banca e con la liquidazione (´Centomila dollari, all'epoca una piccola fortuna...) acquista un posto di agente alla borsa ´portena' (dal nome degli abitanti di Buenos Aires) della capitale argentina.
Il resto è storia di oggi. Con i figli (Giovanni di 36 anni, Giuseppe di 32 e Graziana di 31, l'avvocato di famiglia), tutti e tre impegnati all'interno della società, e un nutrito stuolo di dipendenti e collaboratori, Nápoli è riuscito a collocarsi in pochi anni ai vertici tra gli operatori del Merval, riuscendo anche a superare indenne le bufere borsistiche internazionali degli anni scorsi e la dura crisi economica e politica che ha colpito il paese agli inizi del Duemila. ´Anche la vicenda dei cosiddetti Tango-bond', ricorda, ´in realtà ha influito poco e niente con il nostro lavoro. La crisi del 2002', prosegue Nápoli, ´ha favorito gli investitori esteri e quanti avevano liquidità disponibile: hanno infatti potuto acquistare, sia titoli sia terreni, sfruttando una fase del mercato di estremo ribasso'. Tutte operazioni finanziarie che la società di Nápoli ha seguito con attenzione. Un esempio? Quella portata a termine in Argentina dal gruppo Benetton, che è stata curata proprio dall'agente siciliano. La borsa e gli affari, quindi, un vero amore. Come quello per la sua Gangi. Oppure per il River Plate, squadra di cui il figlio Giovanni è anche dirigente. Un vero meridionale, insomma, anche nelle passioni.
venerdì 19 settembre 2008
Plácido Nápoli, originario di Gangi, è il maggiore agente di Borsa che opera in Argentina
Pubblicato da
gangiblog
alle
12:00
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento